Fa sempre piacere pensare che la musica italiana riesca a varcare i confini ed arrivare anche all’estero, quando si tratta di buona musica. E allora vado contento a vedere Antonio DiMartino suonare alla Piola Libri di Bruxelles, accompagnato al piano da Antonio Trabace.
Il pubblico non è quello giusto. La maggior parte dei presenti infatti non è li per la musica, non capisce l’italiano e vuole solo bersi il solito aperitivo del venerdi sera e parlare a voce alta. Ed è un peccato, perché il set acustico ne soffre, cosi come ne soffrono DiMartino e Trabace, quasi imbarazzati a dover suonare in un posto dove sono solo in pochi ad ascoltarli.
Ma suonano bene, cantano altrettanto bene, e fanno intravedere una classe ed uno stile musicale elegante, originale e che affonda le proprie radici nel meglio della musica contemporanea. L’album che promuovono, “sarebbe bello non lasciarsi mai, ma abbandonarsi ogni tanto è utile”, è fatto di canzoni dai testi veri ed intelligenti, attuali, privi di ammiccamenti facili e ritornelli banali.
Gran bella cosa, DiMartino.